Il giorno della Memoria

“Croci di Vite”

Il video “Croci di Vite” racconta la vicenda ed il destino comune di due ragazze intente a scrivere una LETTERA ai rispettivi padri e rappresenta una riflessione sulla deportazione e l’emigrazione come negazione del viaggio e della libertà.

Le due ragazze si chiamano Amal e Michelina.

Amal è una ragazza araba che viaggia alla ricerca del padre che molti anni prima fu costretto ad emigrare in Europa a causa della guerra civile che ha distrutto il proprio paese; una guerra che ha dilaniato la popolazione e che ha ridotto drasticamente alla sola presenza femminile i suoi abitanti. Una di queste donne, Amal, decide di non accettare passivamente il proprio destino ed affronterà il viaggio nella speranza (che in arabo si traduce proprio Amal) di ricongiungersi al padre, realizzando l’idea di libertà.

Michelina è una ragazza calabrese che viaggia alla ricerca del padre il quale, durante la seconda guerra mondiale, venne deportato dai tedeschi nei campi di concentramento. Michelina viaggia con una vecchia valigia con la fotografia sbiadita del padre appiccicata sopra. La lettera che scrive è intrisa di ricordi rievocati dalla sua memoria, alcuni dei quali sono narrati nel libro “Giovanni Grillo da Melissa ai Lager”. Michelina, come Amal, decide di non accettare passivamente il destino ed affronterà il viaggio nella speranza di trovare una risposta di libertà che le donerà una pace ed un nuova armonia verso se stessa, verso il mondo e verso Dio.

Amal e Michelina scrivono la loro lettera sedute su binari paralleli, inconsapevoli della loro compresenza. Scrivono e l’anima rievoca ricordi di un tempo passato. Le loro vite si incontreranno nel momento in cui il tempo presente irromperà ed incrocerà (Croci di Vite!) le loro vite sino ad allora parallele. L’istante in cui i loro occhi si guardano, i loro volti si riconoscono e le loro mani si stringono è una eternità nella quale le coscienze di Amal e Michelina si fonderanno nel dono del proprio destino che diviene viaggio libero e condiviso.

PERCHÉ “CROCI DI VITE”?

Accostare la parola “Croce” con la parola “Vita” significa accostare il momento eterno ed il destino permanente nel quale le persone sono liberamente destinate alla condivisione del viaggio che è vita. Non può esistere una vita che non sia condivisione di vite, non può esistere una Croce che non sia incontro di vite. L’incontro di vite, appunto le Croci, sono il momento più autentico nel quale l’umano sentire si pone nell’ascolto, nello sguardo, nel contatto con l’altro umano, con l’altro sguardo, con l’altro sentire nella coscienza di esser presenti in un mondo la cui anima libera è il destino condiviso.

La Croce è l’incontro colorato di contatto tra ciò che lega l’intimo della nostra anima alla libertà di viaggiare e vivere insieme!