Un pomeriggio alla scoperta del Vermouth
Il Vermouth è molto più di un semplice vino aromatizzato: è un pezzo di storia, una tradizione secolare e un simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo. Venerdì 21 febbraio 2025, nei laboratori di Enogastronomia della sede di Caluso, le classi quinte del nostro istituto hanno avuto l’opportunità di approfondire questa bevanda grazie a un incontro speciale con Fulvio Piccinino, uno dei massimi esperti di Vermouth in Italia, docente, studioso e autore di cinque libri dedicati a Vermouth, Gin, Amari, Bitter e miscelazione futurista.
Le radici del Vermouth: tra storia e tradizione
Il Vermouth di Torino è una bevanda che affonda le sue radici nel XVIII secolo e, nonostante il passare del tempo, il metodo di produzione è rimasto fedele alla tradizione. Non si utilizzano aromi sintetici e si impiegano oltre 100 erbe tradizionalmente consentite.
Nel corso dell’incontro, Piccinino ha spiegato i diversi metodi di estrazione degli aromi: Infusione, Percolazione, Distillazione.
Le macerazioni possono essere di tre tipi: mista, progressiva e separata, ognuna con caratteristiche uniche che influenzano il profilo aromatico del Vermouth.
Dal Barbera all’Assenzio: gli ingredienti chiave
Un buon Vermouth nasce dalla qualità delle materie prime. Tra gli ingredienti fondamentali troviamo:
- Barbera, che dona struttura e corpo
- Rabarbaro, che conferisce un tocco amaricante
- Assenzio, elemento distintivo e imprescindibile per il Vermouth di Torino
Nel tempo, questa bevanda ha vissuto continue evoluzioni: nel 1870 nasce il Vermouth alla vaniglia, mentre nel 1890 l’ora del Vermouth diventa un rituale sociale grazie agli scritti di Edmondo De Amicis.
Il Vermouth e la letteratura: un’icona culturale
Non è un caso che il Vermouth abbia lasciato il segno anche nella letteratura:
- Ernest Hemingway lo cita sette volte nelle sue opere
- Oscar Wilde, ne Il ritratto di Dorian Gray, ne esalta il fascino
- Luigi Pirandello, ne Il fu Mattia Pascal, lo inserisce nella quotidianità dei suoi personaggi
Il Vermouth e la mixology: tra proibizionismo e cocktail d’autore
Il primo libro di cocktail della storia, scritto da Jerry Thomas, include il Vermouth tra i suoi ingredienti principali. Durante il ventennio fascista, furono imposte restrizioni sul consumo di cocktail, limitandone la diffusione in determinati periodi dell'anno.
Nel dopoguerra il Vermouth tornò a essere protagonista. Un evento chiave fu l’apertura della prima Terrazza Martini a Parigi nel 1948, simbolo di eleganza e convivialità.
Il servizio perfetto: bicchieri e rituali
Per gustare al meglio il Vermouth, esistono precise regole di servizio:
- Tradizionalmente si serve in un bicchiere piccolo
- Il marzianetto è il bicchiere specifico per degustarlo
- Il Vermouth è perfetto da solo, ma anche come base per cocktail iconici
Questa lezione è stata un’occasione unica per scoprire la storia e i segreti di un’eccellenza piemontese che continua a conquistare il mondo. Gli studenti hanno avuto modo di comprendere l'importanza della tradizione, ma anche l’evoluzione di questa bevanda, che oggi è protagonista della moderna mixology e apprezzata in tutto il mondo.
L'evento ha rappresentato non solo un approfondimento culturale, ma anche un'opportunità concreta per gli studenti di entrare in contatto con un esperto del settore, arricchendo il loro percorso formativo con conoscenze pratiche e storiche fondamentali per il loro futuro professionale.
Un grazie speciale a Fulvio Piccinino per averci guidato in questo viaggio tra passato, presente e futuro del Vermouth, lasciandoci con una maggiore consapevolezza e curiosità per questo affascinante mondo.